domenica 31 gennaio 2010
Interrogazione parlamentare del 19 gennaio IDV su Voicity
Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 314 del 19/01/2010
LANNUTTI BELLISARIO
Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:
nel dicembre 2008 Omnia Network SpA, uno dei principali operatori italiani nel comparto della progettazione, realizzazione e gestione di servizi in outsourcing alle imprese, comunica ai propri dipendenti i primi ritardi nel pagamento delle tredicesime a causa della crisi finanziaria in corso. Per i dipendenti la situazione vede un progressivo peggioramento, con il costante ritardo di un mese nel pagamento degli stipendi;
nell'agosto 2009 Omnia Network annuncia che in assenza di una ricapitalizzazione potrebbero essere avviate le procedure straordinarie, concorsuali o liquidatorie, ma ci sarebbe un potenziale socio disposto ad investire;
l'operazione annunciata fallisce, ma nel settembre 2009 parte un nuovo progetto per cui Omnia Network vende in pratica i dipendenti della maggior parte delle società del gruppo insieme con i suoi debiti ad una società satellite, Alba Rental srl, che a sua volta li trasferisce all'attuale VoiCity srl, il cui Consiglio di amministrazione è composto da dirigenti di Omnia Network e/o di controllate del gruppo;
a fine novembre 2009 due dei tre soci di VoiCity srl abbandonano il progetto per cause non chiarite. Rimane a portarlo avanti solo il terzo socio di Voicity srl nonché appartenente al Consiglio di amministrazione di Omnia Network SpA, dottor Alessandro Gili, che recluta un nuovo staff per la maggior parte proveniente da Phonemedia;
a tal proposito bisogna precisare che i lavoratori di Phonemedia/Eutelia, dopo mesi di mancato pagamento degli stipendi, sono ad oggi impegnati in una vertenza;
nel frattempo i ritardi nel versamento delle retribuzioni aumentano: attualmente non si ha alcuna comunicazione relativa al pagamento degli stipendi di novembre e dicembre 2009 e delle tredicesime, oltre che sui mancati versamenti contributivi, e soprattutto non si ha certezza circa la continuità aziendale, vista anche la mancanza di un piano industriale completo, di cui sarebbe stata presentata solo una bozza;
in questo clima aziendale i lavoratori hanno continuato a svolgere le loro attività, per preservare il posto di lavoro e tutelare il rapporto cliente-fornitore;
nel momento in cui l'azienda, per l'ennesima volta, non rispetta la promessa, come è stato ufficializzato con un comunicato, del pagamento degli stipendi previsto il 15 dicembre 2009, i lavoratori decidono di interrompere le attività e iniziare un percorso di rivendicazione dei propri diritti;
conseguentemente il dottor Gili invia una lettera alla stampa e alle istituzioni nella quale, come risulta agli interroganti, attribuisce le responsabilità delle sorti aziendali proprio a quei lavoratori che, per un intero anno, si sono sacrificati nel tentativo di scongiurare il peggio, quando è noto invece che la situazione è dipesa da scelte e gestioni degli anni precedenti;
Omnia Network, che ha comunicato di aver ricevuto, in data 8 gennaio 2010, le dimissioni del dottor Alessandro Gili dalla carica di membro non esecutivo e non indipendente del Consiglio di amministrazione della società, a causa di motivi personali, è stata smagliata e saccheggiata in modo analogo a Eutelia, a quanto risulta agli interroganti nel silenzio delle autorità preposte ai controlli e alla trasparenza del mercato, in particolar modo la Consob;
a tutt'oggi i lavoratori del gruppo sono in mobilitazione con assemblee, scioperi e presidi nelle varie sedi, al fine di difendere posti di lavoro e stipendi,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza dei motivi per cui l'autorità di controllo preposta non sia intervenuta con maggiore incisività presso l'azienda richiedendo trasparenza societaria e dei piani industriali, prima del precipitare della situazione;
come mai fino ad oggi non si sia intervenuti con gli ammortizzatori sociali previsti, come la cassa integrazione guadagni straordinaria o i contratti di solidarietà;
se il Governo non ritenga urgente convocare un nuovo tavolo di crisi con i vertici aziendali, le parti sindacali e sociali, al fine di garantire i lavoratori e trovare una soluzione idonea per l'azienda.
"Generazione Controcorrente : Dalla Scala Mobile al Modello Cinese" di Antonio Sconziano
In una domenica di pieno inverno , apro il libro dei miei ricordi e guardando indietro nel tempo penso come in quindici anni e' cambiata un intera generazione e il nostro paese:
Erano Gli anni 90 imperversavano nell'etere Britney Spears,I Backstreet Boys e Christina Aguilera Sotto sotto l'albero di Natale arrivavano i primi Gameboy e PlayStation
Dalle Ceneri di Tangentopoli nascevano i Nuovi soggetti politici Forza Italia e Lega Lombarda
nascevano i primi call center e venivano chiusi molti sportelli informazioni (come quelli di Enel e "Sip" )
l'Italia cercava di rilanciare l'industria di Trasformazione e dell'Auto , i Lavoratori si battevano per la Scala Mobile e per la diminuzione dell'orario di lavoro
Quanto tempo è passato e quante cose son cambiate , si dice che nella vita bisogna sempre andare avanti e progredire , ma se mi volto indietro e penso a come eravamo e guardo cos'è il mercato del lavoro oggi e qual'è la qualità di vita che abbiamo adesso , penso che abbiamo fatto dei gran passi indietro.
Correva l'anno 2005 e il terzo governo Berlusconi faceva la sua comparsa sui banchi in Parlamento
la “Grande Muraglia” Cinese , iniziava a disorientare l'industria Italia
Il parlamento Italiano , per arginarne l' invasione , pensa di inserire i dazi d'ingresso per le importazioni dalla Cina ,ma in controtendenza l'allora Ministro delle Finanze Tremonti dice che “Bisogna diventare competitivi “ e non mettere balzelli sulle importazioni
Da quella semplice affermazione tutto muta :
l'industria di trasformazione in Italia non esiste più , i grandi gruppi si spostano prima nei paesi dell'Est per poi andare in Africa e America del Sud
Le fabbriche dell'auto chiudono o mettono in cassa integrazione gli operai , non per mancanza di lavoro , ma per poi affidare lo stesso a “ terzisti” a basso costo
Scompare di fatto il contratto di lavoro , sostituito da i cosidetti “contratti a progetto” senza alcuna tutela per il lavoratore
in Italia non esistono più imprenditori , ma finanzieri che si arrichiscono travasando lavoratori e debiti in società fantasma con un perverso gioco di scatole “cinesi”
I call center e le società di servizi , nuova frontiera operaia del 2000 , operano in appartamenti arrangiati ad ufficio in spazi angusti e sovraffolati
Tutto questo senza che nessuno abbia mosso un dito ne a Destra , ne tanto meno a Sinistra
Non esite più la politica del lavoro , qualcuno pensa addiritura di abolire l'Art.1 della Costituzione
Siamo ormai arrivati ad una situazione che sfiora l'assurdo
e in questa domenica di inverno ,inizio a sfogliare le pagine internet in cerca di lavoro e di una società migliore
Ecco ho trovato “ Società di servizi ricerca impiegati ,ottimo stipendio sede di lavoro Shangai“
sabato 30 gennaio 2010
Richiesta di rettifica al Tg3 da parte dei Lavoratori di Vitulazio
Gentile Redazione ,
apprendiamo attraverso il vostro Tg Regionale Campania , la Notizia degli Avvenuti pagamenti delle retribuzioni dei Lavoratori Campani voicity
Ad oggi non abbiamo conferma di cio' da parte dell'Azienda
Nei giorni scorsi avevamo inoltrato un comunicato stampa , che vi riportiamo in calce , che non diceva ciò
Vi chiediamo gentilmente , la fonte certa di tale notizia , o altrimenti una rettifica a mezzo tg
Ringraziandovi per l'attenzione
Antonio Sconziano
Rsu Cgil Vitulazio
Comunicato Stampa del 27 Gennaio 2010
Il gruppo Voicity, attuale proprietario di Omnia Service Group, la società di call center ceduta con un’operazione tra parti correlate da Omnia Network lo scorso settembre, promette di pagare tutti gli stipendi arretrati dei suoi quasi 2.400 dipendenti entro febbraio.
E’ quanto è emerso dall’incontro al Ministero dello Sviluppo economico tra l’azienda i sindacati e le Rsu dei lavoratori. ”L’azienda conta di recuperare 6,2 milioni di euro entro la fine di febbraio e pagare tutti gli arretrati ai dipendenti” ha detto Paolo Puglisi, rappresentante milanese della Slc-Cgil. In particolare i rappresentanti dell’azienda (l’amministratore unico Alessandro Gili e il direttore del personale Manuel Putto) hanno spiegato che contano di recuperare 2 milioni di euro da Tiscali, 2 milioni dalla vendita del ramo d’azienda che lavora la commessa Wind (273 dipendenti) alla società di call center ‘Call & call’, e altri 2,2 milioni di euro da pignoramenti.
Al termine dell'incontro c'è stato un colloquio fra l'rsu di Vitulazio e la dirigenza di Voicity , dal quale è emersa la chiara volontà dell'azienda di voler “mettere in sicurezza” l'occupazione dei 350 lavoratori di Vitulazio e proseguire con essi sulla commessa Fastweb.
È nata l'esigenza di ridimensionare strutturalmente la sede che attualmente può contenere 680 unità, andando a ricercare nel territorio una struttura più piccola ed a minor costo
L'Rsu si è impegnata a far da portavoce di questa esigenza presso le autorità locali a patto che l'azienda dia un segno tangibile di serietà , pagando immediatamente il saldo dello Stipendio di Novembre a Vitulazio
Antonio Sconziano
Rsu Voi City Vitulazio
Lettera Aperta dei Lavoratori Voicity di Vitulazio all'Assessore Corrado Gabriele
Caro Assessore ,
faccio seguito all'incontro avuto lo scorso 19 Gennaio , con le rappresentanze dei lavoratori Voicity di Casalnuovo e Vitulazio.
Da quell'incontro non molto è cambiato , al tavolo ministeriale la società ha presentato un piano di rientro economico sui salari dei lavoratori ,vanificato dopo 2 giorni visto che wind non ha dato il suo assenso alla cessione di ramo d'azienda che avrebbe portato subito 2 milioni di euro in liquidità
Intanto i giorni passano e i lavoratori sono sempre più provati e disperati , ormai sono 3 mesi senza stipendio e non ci sono in prospettive a breve termine di pagamento.
Le chiedo , come han già fatto la Regione Lombardia (voucher 350 euro per 6 mesi per i lavoratori phonemedia) e la Regione Piemonte ( finanziamento “d'onore” ai lavoratori senza stipendio di 2500 euro con fideussione presso istituti di credito e interessi a carico della regione) , un suo intervento perchè anche la regione Campania metta in atto un piano d'emergenza economico per le 500 Famiglie Campane
Ringraziandola in anticipo per l'interesse
Antonio Sconziano
Documento Iniziale "Il Popolo degli Invisibili"
Movimento Civico Il Popolo degli Invisibili
Il Movimento Civico “Il Popolo degli Invisibili” nasce dall'esigenza di molti cittadini , di promuovere iniziative finalizzate a tutelare i diritti dei
lavoratori e farsene portavoce presso le autorità locali e gli organi di stampa ,denunciando agli stessi tutte quelle situazioni e condizioni al limite della legalità , di precarietà e ove vengano negati o violati i diritti dei lavoratori
:
e' diventata oramai abitudine consolidata lasciare i lavoratori senza stipendio per mesi ,gettando sul lastrico intere famiglie , e senza che nessuno possa attivare alcun tipo di “ammortizzatore” sociale
il mercato del lavoro , e non solo al sud , e diventato una “giungla” sempre piu' vicina al modello “Cinese” lavoro sotto-pagato in ambienti piccoli ed angusti e senza alcuna tutela contrattuale
Ogni giorno vengono licenziati migliaia di lavoratori , a causa di fallimentari giochi finanziari che nulla a che vedere col fare Impresa
TUTTO QUESTO NEL SILENZIO PIU' ASSOLUTO!!!!
A tutto ciò dobbiamo mettere un freno, se vogliamo assicurare ai nostri figli un futuro diverso , agendo e non subendo le decisioni altrui affinchè l'Italia torni ad essere una nazione basata sul Lavoro
Per Iscrizioni e segnalazioni:
Movimento “il Popolo degli Invisibili”
mail : popoloinvisibile@fastwebmail.it
web:http://popoloinvisibile.blogspot.com
Telefono : 339.76.65.254
Preghiera al Telefono dei lavoratori Voicity
Gili nostro che sei in terra,
sia sfigato il tuo nome,
svengano con te Putto e Paris
sia fatta la nostra volontà
che ci facciano commissariare.
Dacci oggi il nostro stipendio quotidiano,
togli a noi i nostri debiti
così li rimetteremo alle nostre banche
e non ci indurre ad andare a rubare
ma liberaci dalle tue grinfie
Amen…
ave o Gili
pieno dei nostri soldi
e Paris è con te
tu sei disonesto tra gli uomini e
inguaiato è il frutto dei tuoi furti Voicity
caro Alessandro assieme con Omnia
paga noi lavoratori
poi facci assistere alla tua morte
Amen
Da leggere senza riferimento alcuno al Nostro Signore
venerdì 29 gennaio 2010
Film Denuncia 2009:Fuga dal Call Center
Regia: Federico Rizzo
Sceneggiatura: Federico Rizzo, Emanuele Caputo
Attori: Angelo Pisani, Isabella Tabarini, Natalino Balasso, Diego Pagotto, Tatti Sanguineti, Peppe Voltarelli, Paolo Riva, Luis Molteni, Paolo Pierobon
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Manuel Donninelli
Produzione: Franco Bocca Gelsi e Gianfilippo Pedote per GAGARIN s.c.a.r.l. & Enzo Coluccio, Egidio Artaria per ARDACO s.r.l.
Distribuzione: Lo scrittoio
Paese: Italia 2009
Uscita Cinema: 17/04/2009
Genere: Commedia
Durata: 95 Min
Formato: Colore
Trama del film Fuga dal Call Center:
Fuga Dal Call Center racconta la vita e le vicende sentimentali di Gianfranco, giovane precario dei giorni nostri, catapultato dalla gioia di una laurea a pieni voti in vulcanologia direttamente in un call center. Assunto per la sua qualifica accademica "particolare", Gianfranco vedrà progressivamente allontanarsi i sogni e sarà declassato all’ultimo grado della scala professionale. La fidanzata Marzia, nel frattempo, è costretta a lavorare come centralinista in un telefono erotico per mantenersi agli studi e sostenere le spese della convivenza con Gianfranco. Infatti i nonni, che li hanno cresciuti e con cui vivevano, li hanno improvvisamente spinti all'indipendenza. La vita diventa dura, monotona e soprattutto terribilmente cara! Nessuno, naturalmente, concede un prestito a due giovani precari senza un contratto. Le cose vanno sempre peggio e la depressione - figlia di un lavoro malpagato, poco qualificante e insicuro – li manda in crisi. Sembra veramente di dover elemosinare qualsiasi cosa e ad aggravare la situazione...
Soggetto: Federico Rizzo, Emanuele Caputo
SILTAL ed IAR-SILTAL di Pignataro Maggiore..storia di un altro Buco
Si fa così conoscere ed apprezzare. Può tentare una nuova linea di prodotti, più domestica. Si diffondono presto per le cantine, italiane e non, congelatori a pozzetto ad uso domestico di sua produzione. Quasi in sordina, perché escono dalle linee con i marchi più disparati.
Ciò che conta è produrre a prezzi competitivi e remunerativi . Si lasciano ai clienti le politiche di marketing e di distribuzione.
La produzione dai livelli artigianali dei primi tempi cresce a tal punto da richiedere lo scorporo della parte più professionale dell’attività ed il potenziamento della parte più domestica. Costituisce una nuova società, la Iarp, avvia un nuovo stabilimento più specializzato a Casale Monferrato, ed acquisisce la società Carma che opera in zona ad Occimiano.
E’ il boom per l’azienda in un periodo di crisi per tutto il proprio settore. Sfruttando il momento, con scelte controcorrente e piene di coraggio, mentre le concorrenti dismettono perseguendo fini più speculativi e poco industriali con operazioni finanziarie ad ampio raggio, decide di lanciarsi pienamente nel settore domestico acquisendo dalla Zanussi il nuovo stabilimento di Bassano del Grappa. La gamma si estende ai frigoriferi e ai congelatori verticali.
Non cambia la politica. Nascono le prime Filiali commerciali estere in Spagna, in Francia e in Danimarca. Le vendite crescono a dismisura, con una progressione vertiginosa. La liquidità che si viene a creare consente altri passi nella direzione di espandersi ancora. Inizia il periodo di acquisizioni quasi costante.
Dalla Siltal Casa rileva lo stabilimento di Abbiategrasso. Ne elimina la linea di frigoriferi, ma ne potenzia quella per le lavabiancheria, quadruplicandone la produzione. Allarga in misura consistente la sua presenza internazionale grazie all’impiantistica e alla componentistica. Russia, Cina e i più diversi paesi del terzo mondo diventano partner costanti, nella fornitura di Know-how, di fabbriche, di impianti o di soli componenti per realizzare elettrodomestici localmente. Dalla Whirlpool rileva lo stabilimento di Montcada nei pressi di Barcellona. E’ la risposta alla crescita della domanda che Bassano fatica a soddisfare. Dalla Elettrolux rileva lo stabilimento di Castellbisbal sempre nei pressi di Barcellona. Si aggiunge la cottura. Dalla Mea di Torino acquisisce l’attività produttiva di None. Entrano le asciugabiancheria, destinate al mercato nordeuropeo che si va sempre più allargando. Dalla LG coreana rileva lo stabilimento di Pignataro Maggiore. E’ il no-frost a interessare, ma non solo.
Il piano di crescita concordato con lo stato italiano che vi partecipa inizialmente in minima misura prevede il potenziamento.
Costituisce la Silia spa di Pignataro Maggiore. Lo stabilimento raddoppia; raddoppia la produzione. Ai frigoriferi si aggiungono le lavabiancheria che hanno abbandonato Abbiategrasso per far posto alle asciugabiancheria di None che non è più sufficiente a soddisfare la richiesta triplicata. Avvia la produzione delle lavabiancheria con carica dall’alto. Apre nuove Filiali in Grecia, in Germania, in Polonia. Si apre il mercato dell’est europeo. Il marchio Siltal primeggia in Bulgaria; una lavatrice Siltal raggiunge Vladivostok. Apre una Filiale a Chieri per seguire meglio il mercato africano e mediorientale. Dalla Areilos rileva il pacchetto azionario e l’intera attività di Soliera. Interrompe la produzione di Castellbisbal e potenzia la fabbrica italiana triplicandone la produzione. E’ la volta ora di nuove Filiali in Olanda e in Inghilterra a preludere nuovi orizzonti.
Storia di un buco … puo sembrare una cosa insignificante e rimediabile, non è così quando si verifica nella gestione di un azienda ma soprattutto nella vita delle famiglie che lavorano per essa. Nel 2004 la IAR-SILTAL scopre un buco di svariati milioni di euro, in più la perdita di alcune commesse importanti che l’azienda aveva, da quel momento inizia la travagliata storia dei lavoratori e delle lavoratrici.
Perdita delle commesse Il tutto sembra partire dallo stabilimento di Pignataro Maggiore, la proprietà ci avverte con svariati comunicati che la qualità del nostro prodotto è in calo, e stranamente, cosa mai verificatasi prima, all’interno di alcune lavatrici e frigoriferi sono stati trovati oggetti di vario genere.
Considerazioni … Inziamo col dire, che gli operai di Pignataro Maggiore provengono dalla LG coreana, è gente formata ma soprattutto è gente che ha saputo dare a Terensio Lupano patron della Iar-Siltal uno stabilimento a scarto zero o per lo meno vicino ad esso, è gente che fino a poco tempo prima dell’acquisto da parte di Iar-Siltal produceva tecnolagia innovativa ” NON FROST ” e di indubbia classe A sia estetica che funzionale. Ma cosa molto importante a mio avviso è che tutto il processo produttivo era racchiuso in un unico stabilimento, all’arrivo di Iar-Siltal le cose cambiano, gli impiegati vengono spostati alle linee di montaggio, l’ufficio progettazione resta con una sola persona che deve seguire sia i frigoriferi che le lavatrici inoltre la sua funzione è quella di portavoce perchè gli uffici progettazione sono nella sede legale della società, il quadro si completa con l’apparizione di due figuri IL DIRETTORE ed il CAPO DELLA PRODUZIONE, il primo una figura apparentemente insignificante, con una grandissima capacità persuasiva dialogando con lui si ha l’impressione che sappia le risposte ancor prima di porre le domande. Lui è il perno principale, comanda su tutti e su tutto fa il bello ed il cattivo tempo, riesce a portare lo stabilimento a reggime produttivo in nemmeno un anno, condiziona gli operai con la sua continua presenza fisica in tutti i reparti produttivi ma cosa molto importante in pochi mesi riesce a far uscire dalla testa degli operi la mentalità LG. IL CAPO DELLA PRODUZIONE molto elegante e distinto, a prima vista sembra sappia il fatto suo ma poi … ” sei solo chiacchiere e distintivo ” questo per dirla in breve, urla e sbraita tantè che in poco tempo aquisice il nomignolo di ” tigerman ” anch’ egli contribuisce allo sfascio ed in maniera molto attiva, visto la sua posizione. la politica del ” vai avanti ” la fa da padrone c’è un grande interesse per la quantità e non per la qualità indubbiamente in entrambe i campi quello del freddo ed il lavaggio si lavora su un prodotto vecchio ed obsoleto che però per i primi tempi sembra tirare ma poi si sa la concorrenza fa il resto.
… Mea culpa questo è quello che dovremmo fare un pò tutti noi operai, anche noi abbiamo le nostre colpe, avremmo potuto avere più contatti con i cugini e fratelli degli altri stabilimenti ma soprattutto combattere il menefreghismo di alcuni sulle scelte produttive di altri, alcuni avrebbero potuto vendersi di meno ed altri un pò di più invece da parte nostra c’è stato solo il pensare a noi stessi come singolo individuo e non come un solo corpo che vive e produce.
E’ l’unione che fa la forza ed è sempre stata la nostra pecca siamo sempre stati deboli e soli anche ora che siamo in seria difficolta continuiamo con questo atteggiamento e quello che è più grave stiamo inziando a farci la guerra tra noi ed alla fine abbiamo pagato e continuiamo a farlo ed insieme a noi le nostre famiglie. Il fatto è che tra chi riesce a tirare avanti perchè ha una attività oppure il doppio lavoro e chi invece vive di sola cassa non c’è differenza tranne che economica la vera differenza tra gli operai è una, ed è una terribile verità c’è chi sa di essere solo un numero all’interno ad all’esterno della fabbrica e chi invece crede di essere il numero sia all’interno che all’esterno, questa è la vera differenza perchè ci sono numeri che contano ed altri che si lasciano contare noi tutti apparteniamo alla seconda categoria non importa quanto si possa essere ricchi o poveri e quanto stupidi o intelligenti alla fine c’è sempre uno che conta per e più di noi sia all’interno che all’esterno della fabbrica.
GEPA-famm e così che il Sig. Garaffini Gabrio dovrebbe chiamare il suo gruppo ( per tè che non sei di Napoli e dintori famm sta per fame tnimm famm = abbiamo fame ) nel 2006 si affaccia alle porte della IAR - SILTAL un gruppo che sembra uscito da un film di fantascenza si parla di milioni di euro come fossero bruscolini si parla di refrigerazione passiva e di ingegnieri che avrebbero progettato una macchina avveneristica dal design innovativo si scissero gli operai di Pignataro tra qualificati, tecnici, quasi scenziati, un poco scienziati e chi più ne ha più ne metta si cominciarono a montare macchinari e trasformare e spostare interi reparti produttivi da una parte all’altra dello stabilimento e dell’ Italia chi stava a destra è andato a sinistra e viceversa e giorno dopo giorno lettera dopo lettera si faceva avanti il nome di BEATRICE la lavatrice una macchina nata già vecchia per niente concorrenziale insomma BEATRICE … un cesso di lavatrice in tutto questo trambusto la GEPA-famm riesce ad acquistare tra mille promesse e milioni di euro ( mai visti ) gli stabilimenti del gruppo IAR - SILTAL.
Dal sito GEPAFIM La Siltal S.p.A. è stata costituita l’8 novembre 2006 dalle società: Gepafim Holding S.p.A. (95%) e dalla C.& P. TECHNOLOGY S.p.A. (5%). La Siltal é deputata all’attività di produzione di apparecchiature refrigeranti per la conservazione di beni e di prodotti, in regime di freddo, e piccoli e grandi elettrodomestici. La Siltal S.p.A., attraverso apposita nomina da parte della Gepafim Holding SpA, ha rilevato tutta l’attività industriale della ex-Iar-Siltal S.p.a. La Iar-Siltal S.p.A. nasce negli anni 70 nello stabilimento di Ticineto (Al) per la produzione di apparecchi che producano freddo (apparecchi per la conservazione di prodotti surgelati, vetrine e conservatori). Successivamente acquisisce dalla Zanussi lo stabilimento di Bassano, entrando nel segmento dei frigoriferi e congelatori verticali. Viene rilevato anche uno stabilimento ad Abbiategrasso, per la produzione di lavabiancheria. L“invasione” dei mercati europei ad opera di produttori, soprattutto turchi e cinesi, ha creato grossi problemi sui prodotti di fascia bassa. Il management di allora non è stato pronto a reagire a questo cambiamento e, pur di mantenere le quote di mercato acquisite, ha iniziato una politica commerciale “suicida” di vendita sottocosto. Nell’ultimo biennio la società si è concentrata sulla ricerca di prodotti innovativi, che possano permettere di presentarsi sul mercato con una riposizionamento strategico sostanziale. Il prodotto allo stadio più avanzato è “ Beatrice ”, una nuova lavatrice con carica da 8,5 Kg, cestello molto più grande e altre interessanti funzionalità. Sono in fase progettuale: un nuovo modello di frigorifero, un nuovo frigo combinato, una lavatrice top-loader e un nuovo congelatore verticale. Inoltre, il Gruppo Gepafim ha apportato in Siltal S.p.A., mediante la propria controllata C. & P. TECHNOLOGY, il brevetto della Refrigerazione Passiva. Quest’ultima è una nuova tecnologia che permette la conservazione di prodotti deperibili quali ortofrutta, carni, prodotti lattiero-caseari, florealicoli etc . .in condizioni di temperature e umidità ottimali senza consumo di energia durante il funzionamento. Tale tecnologia, a seguito delle varie certificazioni e prove, è in corso di applicazione sulle linee di produzione della Siltal. Ma … chi ha fatto i soldi ? certamente non noi, che tra anticipi di cassa non versati, incongruenze sul FONDO COMETA e INPS fino ad ora ci abbiamo rimesso, quelli che però hanno fatto i soldi e questo è per certo sono i commissari che gestiscono la cosa. Quelli che presentano le carte in ritardo e aspettano fino all’ultimo secondo per fare un accredito di stipendi e che proprio per questi motivi dimostrano il loro non rispetto nei nostri confronti.
giovedì 28 gennaio 2010
Atto Costitutivo Movimento Civico "Il Popolo degli Invisibili"
Il Movimento Civico “ Il Popolo degli Invisibili “ nasce su iniziativa di alcuni cittadini e viene costituita ai sensi e per gli effetti dell’art. 6 della L. 142/90 e succ. modificazioni
Il Movimento avrà la sede a Bellona (CE), via Vinciguerra n. 136, Piano Terra
Il Movimento non ha scopo di lucro (non profit). E’ apolitico, apartitico, aconfessionale, ed è disciplinato dallo Statuto sottoscritto dai soci fondatori.
Il Movimento ha come propri scopi istituzionali la piena e indiscriminata tutela del Diritto al Lavoro minato da 15 anni di liberismo sfrenato e dalle manovre al limite della legalità imprenditoriali
Inoltre, il Movimento, ha lo scopo di promuovere iniziative finalizzate a tutelare i diritti dei lavoratori e farsene portavoce presso le autorità locali e gli organi di stampa , portando a conoscenza degli stessi tutte quelle situazioni e condizioni al limite della legalità , di precarietà e ove vengano negati o violati i diritti dei lavoratori
Infine, si pone l’obiettivo di coprire il gap che divide la politica, la pubblica amministrazione dal mondo del Lavoro e dalle problematiche quotidiane che interessano i giovani.
Il Movimento potrà collaborare con altre Associazioni, Organizzazioni affini che perseguano obiettivi analoghi.