domenica 31 gennaio 2010
Interrogazione parlamentare del 19 gennaio IDV su Voicity
Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 314 del 19/01/2010
LANNUTTI BELLISARIO
Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:
nel dicembre 2008 Omnia Network SpA, uno dei principali operatori italiani nel comparto della progettazione, realizzazione e gestione di servizi in outsourcing alle imprese, comunica ai propri dipendenti i primi ritardi nel pagamento delle tredicesime a causa della crisi finanziaria in corso. Per i dipendenti la situazione vede un progressivo peggioramento, con il costante ritardo di un mese nel pagamento degli stipendi;
nell'agosto 2009 Omnia Network annuncia che in assenza di una ricapitalizzazione potrebbero essere avviate le procedure straordinarie, concorsuali o liquidatorie, ma ci sarebbe un potenziale socio disposto ad investire;
l'operazione annunciata fallisce, ma nel settembre 2009 parte un nuovo progetto per cui Omnia Network vende in pratica i dipendenti della maggior parte delle società del gruppo insieme con i suoi debiti ad una società satellite, Alba Rental srl, che a sua volta li trasferisce all'attuale VoiCity srl, il cui Consiglio di amministrazione è composto da dirigenti di Omnia Network e/o di controllate del gruppo;
a fine novembre 2009 due dei tre soci di VoiCity srl abbandonano il progetto per cause non chiarite. Rimane a portarlo avanti solo il terzo socio di Voicity srl nonché appartenente al Consiglio di amministrazione di Omnia Network SpA, dottor Alessandro Gili, che recluta un nuovo staff per la maggior parte proveniente da Phonemedia;
a tal proposito bisogna precisare che i lavoratori di Phonemedia/Eutelia, dopo mesi di mancato pagamento degli stipendi, sono ad oggi impegnati in una vertenza;
nel frattempo i ritardi nel versamento delle retribuzioni aumentano: attualmente non si ha alcuna comunicazione relativa al pagamento degli stipendi di novembre e dicembre 2009 e delle tredicesime, oltre che sui mancati versamenti contributivi, e soprattutto non si ha certezza circa la continuità aziendale, vista anche la mancanza di un piano industriale completo, di cui sarebbe stata presentata solo una bozza;
in questo clima aziendale i lavoratori hanno continuato a svolgere le loro attività, per preservare il posto di lavoro e tutelare il rapporto cliente-fornitore;
nel momento in cui l'azienda, per l'ennesima volta, non rispetta la promessa, come è stato ufficializzato con un comunicato, del pagamento degli stipendi previsto il 15 dicembre 2009, i lavoratori decidono di interrompere le attività e iniziare un percorso di rivendicazione dei propri diritti;
conseguentemente il dottor Gili invia una lettera alla stampa e alle istituzioni nella quale, come risulta agli interroganti, attribuisce le responsabilità delle sorti aziendali proprio a quei lavoratori che, per un intero anno, si sono sacrificati nel tentativo di scongiurare il peggio, quando è noto invece che la situazione è dipesa da scelte e gestioni degli anni precedenti;
Omnia Network, che ha comunicato di aver ricevuto, in data 8 gennaio 2010, le dimissioni del dottor Alessandro Gili dalla carica di membro non esecutivo e non indipendente del Consiglio di amministrazione della società, a causa di motivi personali, è stata smagliata e saccheggiata in modo analogo a Eutelia, a quanto risulta agli interroganti nel silenzio delle autorità preposte ai controlli e alla trasparenza del mercato, in particolar modo la Consob;
a tutt'oggi i lavoratori del gruppo sono in mobilitazione con assemblee, scioperi e presidi nelle varie sedi, al fine di difendere posti di lavoro e stipendi,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza dei motivi per cui l'autorità di controllo preposta non sia intervenuta con maggiore incisività presso l'azienda richiedendo trasparenza societaria e dei piani industriali, prima del precipitare della situazione;
come mai fino ad oggi non si sia intervenuti con gli ammortizzatori sociali previsti, come la cassa integrazione guadagni straordinaria o i contratti di solidarietà;
se il Governo non ritenga urgente convocare un nuovo tavolo di crisi con i vertici aziendali, le parti sindacali e sociali, al fine di garantire i lavoratori e trovare una soluzione idonea per l'azienda.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento