Chi Siamo

Il Movimento Civico “Il Popolo degli Invisibili” nasce dall'esigenza di molti cittadini , di promuovere iniziative finalizzate a tutelare i diritti dei lavoratori e farsene portavoce presso le autorità locali e gli organi di stampa ,denunciando agli stessi tutte quelle situazioni e condizioni al limite della legalità , di precarietà e ove vengano negati o violati i diritti dei lavoratori

venerdì 12 febbraio 2010

FORZA ROSARIA



" la verità è sempre rivoluzionaria" A.Gramsci

Ieri la Giornalista Rosaria Capacchione alla presentazione del suo nuovo libro a Napoli ha ricevuto l'ennesima minaccia ,in pieno giorno e in pubblico , da parte della Camorra .
A lei va' tutta la mia solidarietà , e penso che sia ora che le parole degli esponenti di questo governo contro le mafie siano ora accompagnate dai fatti, prendendo le distanze dai politici locali legati a questi poteri e che la società civile si mobiliti dando un segno tangibile del loro disprezzo per la camorra il prossimo 28 e 29 marzo ,non votando i loro rappresentanti mascherati nelle liste dei vari partiti delle prossime elezioni regionali e provinciali

Dal corriere del mezzogiorno.it del 12 febbraio 2010

Casalesi, intimidazioni alla Capacchione

La giornalista avvicinata dal cugino della primula rossa del clan: il superlatitante Antonio "'o ninno" Iovine

Rosaria Capacchione

NAPOLI - Le minacce sono arrivate alla fine della presentazione del libro alla store Feltrinelli di piazza dei Martiri a Napoli di Daniela De Crescenzo «’O cecato», che racconta la «vera storia» sul boss dei casalesi, Giuseppe Setola, arrestato poco più di un anno fa. Rosaria Capacchione che era tra i relatori dell’incontro è stata avvicinata, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino, da alcuni familiari del boss superlatitante Antonio Iovine che hanno contestato alla giornalista il contenuto di alcuni suoi articoli sugli appartenenti al clan.

Ad avvicinarla sarebbe stata proprio un cugino di Iovine e della moglie, tutti e due di San Cipriano d'Aversa, nel Casertano. Nella sala della libreria, dove erano presenti molti esponenti delle forze dell’ordine. Con la giornalista che da anni vive sotto scorta per i suoi articoli c’era anche il magistrato anch’egli sotto scorta per le sue inchieste sui casalesi, Raffaele Cantone.

«Sono sconcertata – ha detto Rosaria Capacchione all’Ansa - perché non riesco a interpretare chiaramente un fatto che non capisco». «L'uomo che si è avvicinato – aggiunge la giornalista - l'avrò incontrato tante volte a Caserta ma non mi ha mai detto niente. Mi chiedo perché sia venuto a Napoli a comprarsi il libro e a contestare il contenuto di articoli che risalgono ad oltre un anno fa». Un atteggiamento che «turba e che è difficile interpretazione», ha poi concluso la Capacchione.

Esprime forte preoccupazione anche la Cgil Campania: «La Confederazione è impegnata da sempre nella lotta alla illegalità e contro ogni forma di criminalità e sostiene con forza l'impegno di una donna dal profondo coraggio e dotata di un grande rispetto per la professione scelta. Sono numerose le iniziative che hanno visto la Cgil Campania al fianco di Rosaria Capacchione e di tutti coloro che lottano costantemente contro la violenza delle mafie».


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